I chiarimenti del direttore dell’Ispettorato nazionale.
Semaforo rosso nei cantieri per l’intelligenza artificiale, quanto meno sul fronte della vigilanza. Lo ha assicurato il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Paolo Pennesi, ospite ieri alla seconda giornata del Festival del lavoro, che si chiuderà oggi a Firenze.
«Sulla vigilanza il controllo fatto dalla persona fisica incide molto e credo sia anche più corretto - ha detto Pennesi – ma la IA può aiutare molto sulla formazione». Una constatazione rafforzata dalla recente esperienza fatta dall’Inl per la formazione tradizionale di 900 ispettori assunti quest’anno. «Siamo ancora costretti a fare gli stages nelle aziende – ha ammesso il dirigente - per far vedere agli ispettori come funzionano certi processi, e qui la realtà virtuale potrebbe fare molto».
Sulle possibili connessioni tra intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro si è espresso anche Guido Castelli, commissario straordinario di Governo per la riparazione e ricostruzione Sisma 2016, con 9mila cantieri attualmente aperti da circa 6 miliardi e un perimetro d’interventi complessivo per 28 miliardi, il più grande cantiere d’Europa. «L’urgenza sulla sicurezza – ha spiegato – dopo l’adozione del durc di regolarità e dei protocolli Asseco, da metà giugno adotteremo il badge e il settimanale di cantiere: il primo, in particolare, consentirà di tracciare agevolmente i lavoratori nei cantieri e anche a controllare l’adeguatezza del contratto applicato e il possesso dei profili di formazione necessari»,
Sull’utilizzo delle nuove tecnologie si sta spendendo molto anche la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha ricordato come quest’anno si terrà in Italia il primo G7 sulla disabilità. «Per l’’occasione – ha detto nel corso di un collegamento video - ci sarà un panel dedicato proprio all’IA per verificare quali siano le opportunità per migliorare la vita quotidiana dei disabili».
Sulla priorità della formazione in materia di sicurezza si è soffermata Paola Mancini, segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Per la senatrice «bisogna portare la cultura della formazione nel mondo del lavoro dipendente e autonomo, con un primo passo importante nella scuola». Mancini ha ricordato anche come ci debba essere da parte di tutti i lavoratori la consapevolezza della formazione, capendo che si tratta di un’opportunità ancora non colta da molti».
«Anche le nostre amministrazioni sono chiamate a raccogliere la sfida dell’Intelligenza artificiale - ha detto il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, in un intervento video - che potrà migliorare l’esperienza degli utenti verso la cosa pubblica. In quest’ottica, abbiamo deciso di formare un team per cogliere tutte subito le opportunità offerte». Zangrillo ha ricordato che nel 2023 sono state inserite 170mila persone nella Pa e lo stesso si prevede di fare nel 2024. «Sono risultati - ha detto - resi possibili grazie alle modifiche apportate alle procedure concorsuali, che si devono esaurire in 6 mesi, sia sul fronte gestionale grazia al portale Pa con cui in pochi passaggi si può partecipare ai concorsi».
Anche per Gabriele Fava, presidente dell’Inps, l’intelligenza artificiale «non andrà mai a sostituire le persone, ma andrà a valorizzare le persone, le professionalità, aiutandole a migliorare nel tempo, a rendere servizi più competitivi e contestualizzati grazie a una tecnostruttura preparata e competente». Anche l’istituto di previdenza sta lavorando sulle nuove tecnologie per lo svolgimento di compiti ripetitivi, permettendo al personale di concentrarsi su attività più complesse. Su questo fronte, un esempio su tutti è dato dall’introduzione degli assistenti virtuali per fornire informazioni rapide e precise agli utenti.
Sui possibili impatti dell’IA ha fatto infine il punto il direttore Occupazione, Lavoro e Affari sociale dell’Ocse, Stefano Scarpetta, sottolineando che «bisogna essere tutti noi molti umili, perché cambia di giorno in giorno e comprendere la sua potenzialità è difficile. Quello che abbiamo fatto all’Ocse è condurre un'indagine su 2mila imprese e 5.300 lavoratori che usano l’intelligenza artificiale, chiedendo loro quale sia stato l’impatto dell’utilizzo di questa tecnologia. Il primo risultato che emerge in maniera chiara è che, ad oggi, non c’è evidenza che l’intelligenza artificiale sostituisca i lavoratori umani».
Cit. “Il Sole 24 Ore”
