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Maxi deduzione per chi assume: risparmi fino al 13% del costo

2023-10-23 18:52

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Maxi deduzione per chi assume: risparmi fino al 13% del costo

Lo sgravio per le società di capitali genera una minore Ires pari al 4,8% della spesa sostenuta per il personale.La deduzione rafforzata per le nuove

Lo sgravio per le società di capitali genera una minore Ires pari al 4,8% della spesa sostenuta per il personale.

La deduzione rafforzata per le nuove assunzioni genera per le società di capitali una minore Ires pari al 4,8% del costo del lavoratore nel 2024 (facendo riferimento a una assunzione “ordinaria”). Per le società di persone, le ditte individuali e i professionisti si può arrivare a un risparmio che sfiora il 9% del costo (Irpef al 43% più addizionali). Per i lavoratori di categorie meritevoli, invece, le imposte risparmiate sono pari al 7,2% del costo 2024 per Srl e Spa e fino al 13% per i contribuenti Irpef.

È questo l’impatto della maxi-deduzione del costo del lavoro per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Un incentivo che prevede inoltre una maggiorazione per chi inserisce in organico personale appartenente a categorie fragili, come disabili, giovani che non studiano e non lavorano (Neet), donne residenti in Regioni svantaggiate o con almeno due figli minorenni, ex beneficiari del reddito di cittadinanza che non possono accedere all’Assegno di inclusione. La misura è contenuta nello schema di decreto legislativo di revisione dell’Irpef e dell’Ires, in attuazione della legge delega di riforma fiscale (111/2023), approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare il 16 ottobre.

In pratica, il costo del lavoro, ai fini della deduzione, sarà maggiorato del 20% del costo riferito all’incremento occupazionale per tutti coloro che nel 2024 assumeranno stabilmente, e fino al 30% per coloro che assumeranno lavoratori svantaggiati. L’aiuto vale solo per il 2024, in attesa della completa attuazione della riforma fiscale.

Non basterà che l’azienda o il professionista abbiano un aumento del costo del lavoro nel 2024, ma sarà necessario che il numero dei lavoratori dipendenti (sia a tempo indeterminato, sia a termine), a fine 2024, sia superiore a quello registrato mediamente nel 2023. Inoltre, il numero dei lavoratori assunti a tempo indeterminato, dovrà essere superiore a quello di quest’anno. Queste due condizioni impediscono, tra l’altro, che l’agevolazione si estenda a chi stabilizza (anche mediante cessazione e nuova assunzione) rapporti a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato. Torna così un requisito già previsto per alcuni incentivi contributivi alle assunzioni (ad esempio, quello introdotto dalla legge 92/2012 per le donne, ancora in vigore), che è l’incremento della base occupazionale.

Quanto vale l’incentivo

Il calcolo si effettua applicando il 20% al minore importo tra il costo dei neo assunti sostenuto nell’anno 2024 (retribuzioni, contributi, ratei ferie, bonus e quota del Tfr) e quello dell’incremento complessivo del costo di tutti i lavoratori tra 2023 e 2024 (risultante dai bilanci). Le percentuali massime di vantaggio fiscale – indicate in apertura– si raggiungono qualora il primo dato superi il secondo.

Nella Srl del primo esempio in pagina, vengono assunti quattro dipendenti per un costo di 160mila euro, ma il costo a bilancio nel 2024 cresce solo di 125mila euro, ed è su questa cifra che si calcola il 20 per cento. Ne deriva una deduzione extra di 25mila euro, che comporta un risparmio Ires di 6mila euro (con aliquota del 24%).

Per gli svantaggiati, che hanno l’ulteriore deduzione fino al 10%, il calcolo dell’incremento del costo complessivo si effettua considerando figurativamente tale maggiorazione, rendendo più agevole il rispetto della condizione (come accade nel terzo esempio).

A inizio 2024 i maggiori effetti

La temporaneità della misura presenta diversi aspetti negativi. In primo luogo, poiché l’agevolazione è basata sulle assunzioni del 2024, le imprese potrebbero essere indotte a rinviare la formalizzazione dei nuovi rapporti a gennaio con il rischio di creare un vuoto di nuovi impieghi nei prossimi due mesi.

Inoltre, essendo rilevanti solo i costi maturati nel 2024 (a partire dalla data di assunzione), l’incentivo tenderà a ridursi per chi assume ad anno inoltrato, andando quasi a scomparire per i rapporti che saranno avviati negli ultimi mesi del 2024. Questo potrebbe concentrare la richiesta di dipendenti a tempo indeterminato nei primissimi mesi del prossimo anno con ricadute non efficienti sul mercato del lavoro.

Cit. “Il Sole 24 Ore”



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