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Le regole per assumere 300mila donne, over 35 e giovani disoccupati

2024-05-14 15:07

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Le regole per assumere 300mila donne, over 35 e giovani disoccupati

Sette differenti agevolazioni messe in campo dal decreto Coesione. Il vademecum sulla distribuzione dei 2,8 miliardi per l’autoimpiego e l’occupazione stabile.

Sette differenti agevolazioni messe in campo dal decreto Coesione. Il vademecum sulla distribuzione dei 2,8 miliardi per l’autoimpiego e l’occupazione stabile.

Con circa 2,9 miliardi, 2,88 per l’esattezza, di fondi Ue si rafforza la politica di incentivazione delle assunzioni stabili, specie al Sud. Sono interessati giovani, donne, disoccupati del Sud, lavoratori autonomi, e di grandi aziende in crisi. Il decreto Coesione, Dl 60 del 2024, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 105 del 7 maggio, mette in campo sette differenti agevolazioni, per favorire 300mila assunzioni e dare una spinta alle politiche attive, come illustrano in un focus i tecnici del ministero del Lavoro.

Autoimpiego Centro Nord: sono 15mila i beneficiari

Sul piatto ci sono complessivamente 940,2 milioni per spingere il lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa. Qui ci sono in pista due interventi: Autoimpiego Centro Nord Italia e Resto al Sud 2.0. Beneficiari sono giovani under 35, in condizioni di marginalità e difficoltà, oppure inoccupati, inattivi, disoccupati o senza lavoro destinatari delle misure del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori). Sono previsti finanziamenti per servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, tutoraggio per l’incremento delle competenze, e veri e propri incentivi sotto forma di voucher, non rimborsabili. In quest’ultimo caso, con Autoimpiego Centro Nord Italia, si può ottenere un importo massimo fino a 30mila euro per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio dell’attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali, in forma individuale o collettiva. Si sale a 40mila euro se si acquistano beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o beni che assicurano la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico. In alternativa si può ottenere un aiuto in regime de minimis per programmi di spese sotto i 120mila, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento. Se i programmi di spesa sono oltre 120mila e fino a 200mila il contributo a fondo perduto è del 60%.

Nella relazione tecnica per Autoimpiego Centro Nord Italia e Resto al Sud 2.0 è stimata una platea di 15mila destinatari (di cui oltre il 65% al Sud) e un contributo a fondo perduto medio di 40mila euro considerato che i destinatari dovranno contribuire finanziariamente ai costi dei piani di investimento in percentuali variabili in base alla localizzazione delle iniziative imprenditoriali.

Resto al Sud: voucher da 50mila euro

Con Resto al Sud 2.0, è previsto per le attività localizzate nelle aree del Mezzogiorno un voucher di avvio in regime de minimis soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività fino a 40mila euro, che sale fino a 50mila in caso di acquisto di beni e servizi innovativi. È previsto un aiuto in regime de minimis fino al 75% a fondo perduto per programmi di spesa fino a 120mila euro, che per programmi di spesa tra 120mila e 200mila euro scende al 70%.

Bonus imprese innovative: via a 3.500 nuove attività 

Spazio poi agli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione al green e al 4.0, ora 5.0: è previsto che i disoccupati che non hanno compiuto i 35 anni e che, tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, avviano sul territorio nazionale un’attività imprenditoriale che opera in questi settori strategici possano chiedere l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, nel limite di 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore (con esclusione dei premi e contributi Inail), relativamente ai dipendenti che, alla data di assunzione, non abbiano compiuto 35 anni e che siano stati assunti a tempo indeterminato nel medesimo periodo, cioè dal 1° luglio al 31 dicembre 2025.

L’esonero è garantito per massimo 3 anni e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2028, e non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato e non è cumulabile con altri esoneri contributivi. Inoltre, le imprese avviate dai soggetti sopra indicati possono richiedere all’Inps un contributo per l’attività, il quale non concorre alla formazione del reddito, per l’importo di 500 euro mensili per massimo 3 anni e comunque non oltre il 31 dicembre 2028. Nel biennio 2024-2025 il totale di nuove attività è stimato dalla relazione tecnica in 3.500, di cui 1.200 (2024) e 2.300 (2025).

Giovani under 35: assunzioni per 146mila 

La quarta misura di incentivazione interessa gli inserimenti stabili dei giovani, e riconosce ai datori di lavoro privati che, dal primo settembre e fino al 31 dicembre 2025, assumono personale non dirigenziale under 35 (mai occupato a tempo indeterminato) con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, per un periodo massimo di 24 mesi, l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati (con esclusione dei premi e contributi Inail), nel limite massimo di importo pari a 500 euro su base mensile per ciascun lavoratore.

Nel caso di assunzioni presso una sede o unità produttiva ubicata nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna l’esonero è riconosciuto per un massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore. L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato (mentre spetta in caso di precedente assunzione con apprendistato non proseguito in ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato). Questo incentivo è invece compatibile con la maxi deduzione fino al 130% per le nuove assunzioni prevista dal primo modulo della riforma fiscale. Per ottenere lo sgravio non ci devono essere stati licenziamenti nei sei mesi che precedono l’assunzione incentivata, e se dopo sei mesi dalla fruizione dell’incentivo si licenzia scatta la revoca e il recupero del bonus. Per questa misura sono disponibili 1,096 miliardi. Le assunzioni stimate dalla relazione tecnica sono 60.500 per il 2024 e 146mila per il 2025.

Incentivi donne: 100mila assunzioni

Il quinto incentivo riguarda le donne, e può contare su 364,1 milioni. Viene riconosciuto l’esonero, per un periodo massimo di 24 mesi, del 100% dal versamento dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro privato nel limite massimo di 650 euro su base mensile (con esclusione dei premi e contributi Inail), per ciascuna dipendente donna, assunta a tempo indeterminato dal 1° settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025, che rientri nelle seguenti categorie: a) donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno; b) donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti. La stima è di complessive 100mila assunzioni di lavoratrici tra tempi determinati e trasformazioni a tempo indeterminato.

Bonus zes: 40mila assunti over 35

Il sesto intervento è il cosiddetto Bonus ZES (Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno). La misura prevede l’esonero, per un periodo massimo di 24 mesi, del 100% dal versamento dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro privato nel limite massimo di 650 euro su base mensile (con esclusione dei premi e contributi Inail), per ciascun dipendente assunto quale lavoratore subordinato non dirigente, a tempo indeterminato, dal 1° settembre e fino al 31 dicembre 2025. L’esonero è garantito esclusivamente ai datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti nel mese di assunzione del dipendente per il quale è richiesto l’esonero. Inoltre, il dipendente deve: a) aver compiuto 35 anni di età; b) essere disoccupato da almeno 24 mesi; c) essere assunto presso una sede o un’unità produttiva ubicata nella Zes. È di 40mila il numero delle nuove assunzioni di lavoratori over 35 stimato dalla relazione tecnica.

Grandi imprese in crisi: lavoratori in Cigs

Per i lavoratori di grandi aziende in crisi a luglio nascerà un’apposita cabina di regia, gestita dal ministero del Lavoro e aperta alle Regioni, per l’uso delle risorse del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro. Dal 1° luglio potranno chiedere l’intervento della cabina di regia le grandi aziende con oltre 250 addetti per i lavoratori con 24 mesi di Cigs, per favorire il loro ricollocamento con formazione, riqualificazione, orientamento professionale e promozione dell’imprenditorialità.

Piattaforma lavoro: l’IA contro il mismatch

Nella piattaforma Siisl saranno iscritti d’ufficio anche i disoccupati percettori di Naspi e Di-Scoll. Con decreto del ministero del Lavoro saranno definite le modalità e le condizioni attraverso cui ai datori di lavoro sarà consentito pubblicare su Siisl le posizioni vacanti dei loro organici e le modalità di accesso alla piattaforma su base volontaria da parte dei chi cerca un’occupazione. Sempre su Siisl saranno inserite le posizioni vacanti pubblicate dai datori di lavoro su piattaforme pubbliche nazionali e internazionali. Si prevede poi che Siisl utilizzi gli strumenti dell’intelligenza artificiale per incrociare domanda ed offerta di lavoro, nel rispetto della legislazione vigente in materia. 

Cit. “Il Sole 24 Ore”



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