La firma interessa più di 300mila imprese e oltre 1 milione di lavoratori. Per il quarto livello incremento di 200 euro in cinque tranches.
Aumenti retributivi, incremento della contribuzione dovuta ai fondi di assistenza sanitaria e maggior sostegno alla genitorialità sotto il profilo della maturazione di mensilità aggiuntive, ferie e permessi. Sono queste le novità principali introdotte dal rinnovo del contratto collettivo dei Pubblici esercizi, sottoscritto il 5 giugno 2024, che riguarderà oltre 300mila imprese e più di 1 milione di lavoratori.
L’intesa per il raggiungimento dell’accordo «rappresenta un risultato importante in vista dell’ormai imminente avvio della stagione estiva» ed «è segno di responsabilità sociale, capacità di visione, competenza tecnica e coraggio di tutte le Parti presenti al tavolo negoziale» ha dichiarato il Presidente Fipe-Confcommercio. Tra le altre novità rilevanti si segnala una profonda revisione dell’inquadramento del personale che, vale la pena ricordarlo, era ferma dagli anni Novanta e che come tale si presentava bisognoso di un intervento di adeguamento alle nuove logiche del mercato.
L’incremento dei minimi retributivi, disposto sul quarto livello, è pari a complessivi 200,00 euro, riparametrati sugli altri livelli, e sarà corrisposto in 5 tranches:
- 50,00 euro dal 1° giugno 2024;
- 40,00 euro dal 1° giugno 2025;
- 40,00 euro dal 1° giugno 2026;
- 30,00 euro dal 1° giugno 2027:
- 40,00 euro dal 1° dicembre 2027.
Aumenta dal 1° gennaio 2027 la contribuzione dovuta dalle aziende del settore al Fondo Est per ciascun lavoratore iscritto, che passerà dagli attuali 12,00 euro a 15,00 euro. Incrementato, seppur con decorrenze diverse, anche il contributo dovuto alla cassa Qu.A.S., per un aumento pari a 20,00 euro dal 1° gennaio 2025 e ulteriori 20,00 euro dal 1° gennaio 2026, per un contributo complessivo a carico azienda pari a 380,00 euro.
Da segnalare anche la clausola finale apposta al rinnovo, la quale prevede che le parti sociali si daranno appuntamento 6 mesi prima della scadenza del contratto al fine di valutare possibili soluzioni da adottare ai fini della gestione del periodo di vacanza contrattuale intercorso tra la scadenza del contratto collettivo (31 dicembre 2021) e la sottoscrizione del presente rinnovo.
Merita infine un appunto l’integrazione delle disposizioni che disciplinano gli istituti delle mensilità aggiuntive, delle ferie e dei permessi. Le parti sociali, infatti, si sono dimostrate particolarmente attente a quella che è la tutela della genitorialità, prevedendo che ai fini della maturazione di tali istituti non dovranno essere decurtati i periodi di congedo obbligatorio fruiti da parte dei lavoratori genitori, nonché eventuali periodi di fruizione del congedo parentale. Un interesse, dunque, anche a temi di stretta attualità legati ai diritti sociali dei lavoratori.
Cit. “Il Sole 24 Ore”
