La riduzione degli scaglioni Irpef e del cuneo contributivo si applicano per 12 mesi. Il trattamento integrativo per gli addetti del turismo e la decontribuzione Sud durano fino a giugno.
Sarà applicato nella maggior parte dei casi a partire dalla busta paga di febbraio, con possibile recupero degli arretrati, lo sconto dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici dipendenti madri di due o più figli, introdotto dalla legge di Bilancio 2024 (legge 213/2023, articolo 1, commi 180-182). La circolare Inps con le istruzioni ai datori (27/2024) è stata pubblicata infatti il 31 gennaio.
La decontribuzione per le madri è una delle misure per il lavoro messe in campo dall’ultima manovra, in un quadro che si può definire in chiaroscuro: se è apprezzabile l’intento di proseguire alcuni incentivi per incrementare il potere d’acquisto dei lavoratori e le tutele a favore della natalità, ci si trova comunque di fronte a disposizioni non strutturali. La maggior parte degli interventi previsti vale infatti solo per quest’anno.
Le misure fiscali
La riforma dell’Irpef (Dlgs 216/2023) ha ridotto a tre gli scaglioni d’imposta: l’aliquota è del 23% fino a 28mila euro, del 35% da 28mila a 50mila euro, del 43% oltre i 50mila euro. Questa impostazione vale solo per il 2024: occorrerà attendere presumibilmente la fine di quest’anno per capire se sarà confermata.
L’imposta sostitutiva che si applica sui premi di produttività collettivi, com’era avvenuto per il 2023, è stata confermata al 5%, sempre per il solo 2024.
Stessa sorte per la detassazione degli straordinari e del lavoro notturno nel comparto turistico. La legge di Bilancio ha rinnovato fino a giugno 2024 la misura già prevista dal decreto Lavoro (Dl 48/2023) per il periodo 1° giugno - 21 settembre 2023, estendendo la platea dei destinatari ai lavoratori degli esercizi di somministrazione e ristorazione, che si aggiungono ai dipendenti impiegati nel comparto turistico, ricettivo e termale. L’incentivo consiste nel riconoscimento di un trattamento integrativo speciale, esente da tasse e contributi, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte dal datore per le prestazioni di lavoro notturno o straordinario festivo.
Passando ai fringe benefit, sono nuovamente cambiate le soglie di non imponibilità, per il solo anno in corso.
È possibile detassare e decontribuire le liberalità (ad esempio l’auto a uso promiscuo, l’alloggio aziendale, i buoni acquisto, i buoni benzina e così via) erogate dai datori di lavoro ai dipendenti, previa informativa alla Rsu - dove presente - fino a 2mila euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico e a 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico.
Le altre disposizioni
Anche il taglio del cuneo contributivo è stato rifinanziato solo per il 2024. Dalla quota di contributi a carico dei lavoratori (circa il 9% della retribuzione imponibile) saranno scontati 7 punti percentuali per i lavoratori con retribuzione fino a 25mila euro lordi e 6 punti percentuali per chi guadagna da 25mila a 35mila euro lordi. La tredicesima è esclusa dal beneficio.
Si applica per i periodi di paga dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 la già citata decontribuzione (nel limite annuale di 3mila euro) per le lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
È riservato al 2024 anche l’incremento sino all’80% dell’indennità per il secondo mese di congedo parentale facoltativo. Dal 2025 l’indennità scenderà al 60%, pur restando indennizzato all’80% il primo mese di congedo. I successivi mesi rimangono indennizzati al 30 per cento.
Anche nel campo degli incentivi i datori di lavoro sono alle prese con misure a tempo. La nuova super-deduzione del 120% del costo del lavoro sull’incremento occupazionale, introdotta dal Dlgs 216/2023 è limitata al 2024 per chi assume lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
Più circoscritta la portata della proroga della decontribuzione Sud, che al momento è autorizzata fino al 30 giugno 2024.
Il quadro appena tracciato, fatto di regole in continuo cambiamento e dal carattere temporaneo, rende difficile l’adozione di strategie di medio o lungo periodo da parte delle aziende e rischia di disorientare i lavoratori nella gestione dei propri bilanci familiari.
LE NOVITÀ PER GLI STIPENDI
Contributi/1: taglio del cuneo
Ai dipendenti con retribuzione lorda fino a 25mila euro annui spetta una riduzione del 7% dei contributi a loro carico (rispetto all’aliquota del 9%). Chi guadagna fino a 35mila euro, ha diritto a una riduzione del 6% dei contributi a suo carico. Il risparmio massimo è di circa 100 euro al mese.
Contributi/2: bonus madri
Il taglio dei contributi a carico del lavoratore è integrale (con un tetto di 3mila euro annui) per le lavoratrici a tempo indeterminato e madri di due figli, nel 2024 (fino ai 10 anni del minore), e per le madri di tre o più figli, dal 2024 al 2026 (fino ai 18 anni del minore). Il risparmio massimo è di 250 euro al mese.
Contributi/3: sconto al Sud
Fino al 30 giugno 2024, è prorogata la decontribuzione Sud, ovvero l’esonero del 30% dei contributi a carico del datore di lavoro per le aziende che assumono personale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Fringe benefit
Sempre per il 2024, nuove soglie di non imponibilità dei fringe benefit, i beni e i servizi che possono essere riconosciuti dal datore ai lavoratori (come ad esempio i buoni acquisto). Il limite aumenta da 258,23 euro a 2mila euro per i dipendenti con figli a carico e a mille euro per gli altri lavoratori.
Irpef: tre aliquote
La riforma dell’Irpef comporta il prelievo del 23% fino a 28mila euro di reddito: per il 2024, sono stati accorpati i primi due scaglioni. Il risparmio viene neutralizzato dalla rimodulazione delle detrazioni sopra i 50mila euro di reddito. Il risparmio massimo è di circa 22 euro mensili.
Irpef: premi di produttività
Resta al 5% (anziché al 10%), per il 2024, l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali che si applica ai premi di produttività riconosciuti dai datori ai lavoratori. Sul premio in denaro, oltre all’imposta sostitutiva, si applicano anche i contributi (a carico del datore e del lavoratore).
Congedo parentale all’80%
Per il 2024, ai lavoratori che finiscono il periodo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023, saranno riconosciuti, in alternativa tra i genitori, due mesi di congedo parentale coperti da indennità all’80% della retribuzione, fino ai 6 anni del figlio. Dal 2025 il secondo mese sarà pagato al 60 per cento.
Turismo: bonus straordinari
Fino al 30 giugno 2024, ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e del turismo con reddito fino a 40mila euro, è riconosciuta una somma esentasse: il 15% delle retribuzioni lorde ottenute per il lavoro notturno e per gli straordinari dei giorni festivi.
Cit. “Il Sole 24 Ore”