L’incremento riguarderà le imprese che occupano fino a 15 lavoratori.
In arrivo con la busta paga di settembre 2024 l’una tantum per i lavoratori delle aziende non artigiane del settore alimentare fino a 15 dipendenti.
Ai lavoratori in forza alla data del 15 marzo 2024 verrà erogata, a copertura del periodo di carenza contrattuale (1° gennaio 2023 – 29 febbraio 2024), un importo a titolo di “una tantum” pari a 200,00 euro lordi. Tale somma è suddivisibile in quote mensili o frazioni, in relazione alla durata del rapporto nel periodo interessato.
L’una tantum sarà erogata in due tranche di pari importo:
- 100,00 euro con la retribuzione di aprile 2024;
- 100,00 euro con la retribuzione di settembre 2024.
L’’una tantum spetta anche agli apprendisti in forza alla data di sottoscrizione dell’accordo, nella misura del 70%, con le medesime decorrenze.
L’importo è comprensivo dei riflessi sugli istituti di retribuzione diretta e indiretta, di origine legale e contrattuale; l’una tantum è inoltre esclusa dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto.
Gli importi eventualmente già corrisposti a titolo di futuri aumenti contrattuali vanno considerati come anticipazioni degli importi a titolo di “una tantum”, fino a concorrenza.
Gli importi erogati a titolo di una tantum sono assoggettati a contribuzione ordinaria.
Per quanto riguarda il profilo fiscale, invece, il valore dell’una tantum può essere suddiviso in due parti:
- il valore riferito al 2023 potrà essere assoggettato a tassazione separata;
- il valore riferito al 2024 sarà assoggettato a tassazione ordinaria.
Cit. “Il Sole 24 Ore”