Il 19 dicembre la firma di un protocollo per azioni comuni sulla sicurezza nelle Pmi.
Sviluppare iniziative informative e formative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Favorire la diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro e la realizzazione di attività volte alla riduzione degli eventi infortunistici e delle malattie professionali.
Sono gli obiettivi contenuti nel protocollo d’intesa tra l’Inail e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro che sarà sottoscritto il 19 dicembre a Roma dai due presidenti, rispettivamente, Fabrizio D’Ascenzo e Rosario De Luca. Nel protocollo di durata triennale le due parti intendono sviluppare la più ampia collaborazione, puntando a mettere in campo iniziative congiunte per la promozione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.
Una delle leve è rappresentata dalla promozione dei bandi di finanziamento Inail finalizzati a valorizzare ed elevare la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Insieme alle iniziative mirate al reinserimento e all’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro finalizzate alla conservazione del posto di lavoro o all’inserimento in nuova occupazione. Un altro punto del protocollo è rappresentato dagli studi e analisi di profili tecnico-normativi concernenti la corretta applicazione del decreto legislativo 81/2008.
Inail e Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro prevedono il coinvolgimento, laddove necessario, dei competenti soggetti istituzionali, che insieme all’Inail fanno parte del sistema di promozione della salute e sicurezza. Lo strumento operativo è rappresentato dal Comitato di coordinamento, composto da sei referenti, di cui tre individuati dall’Inail e tre individuati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Al comitato di coordinamento vengono affidati i compiti di indirizzo, di programmazione, di coordinamento e monitoraggio delle attività.
Nel testo che verrà firmato domani le parti si impegnano a rendere disponibile il proprio patrimonio di conoscenze e a mettere in campo le risorse professionali, tecniche, strumentali nonché le eventuali risorse economiche destinate alle finalità d’interesse, individuate in logica di paritaria partecipazione. Questi ambiti di collaborazione saranno regolati attraverso la stipula di specifici Accordi attuativi, salvo il caso in cui le attività da realizzare comportino esclusivamente apporti di natura professionale delle parti. Queste attività troveranno, in ogni caso, apposita evidenza nell’ambito di specifici report, a cura del Comitato di coordinamento. I risultati delle iniziative realizzate nell’ambito del protocollo d’intesa saranno considerati anche in ottica di replicabilità delle iniziative sviluppate e di ricaduta in termini di numero di destinatari raggiunti direttamente o indirettamente, nella filiera di interesse.
Ciascun accordo attuativo dovrà indicare gli obiettivi da conseguire, le specifiche attività da espletare, gli impegni da assumere e il timing, insieme ai profili professionali/amministrativi dei componenti del relativo Comitato di gestione che si interfaccerà e condividerà i risultati raggiunti con il Comitato di coordinamento. Dovranno essere indicati anche gli oneri diretti ed indiretti in termini di risorse umane, finanziarie e strumentali necessari per la realizzazione delle attività oggetto dell’accordo attuativo.
Il Protocollo prevede anche che la divulgazione dei prodotti sviluppati dalla collaborazione, potrà essere realizzata senza scopo di lucro da entrambe le parti, per finalità di studio, di ricerca e di promozione della conoscenza del patrimonio culturale e scientifico anche attraverso la pubblicazione in internet, previo rilascio della liberatoria degli autori coinvolti nell’elaborazione.
Cit. “Il Sole 24 Ore”