Il nuovo sistema di autorizzazione al viaggio si applicherà ai cittadini di Paesi che non sono tenuti ad avere il visto per soggiorni brevi in 30 Stati europei.
Novità in materia di spostamenti in Europa di cittadini extra-Ue: quest’anno entrerà infatti probabilmente in vigore il sistema Etias (European Travel Information and Authorisation System), che introduce una nuova procedura di autorizzazione al viaggio e che riguarderà principalmente aziende europee interessate da regolari trasferte di lavoratori stranieri. Un adempimento che si aggiunge ai consueti controlli alle frontiere, e che, anche se si propone semplice e veloce, dovrà essere tenuto in considerazione nella pianificazione degli spostamenti internazionali.
Adottato con il Regolamento Ue 2018/1240, ma non ancora entrato in vigore, Etias dovrebbe finalmente trovare attuazione trascorsi sei mesi dall’introduzione del sistema Ees (Entry/Exit System), previsto per il 2025. Ees contempla una serie di misure volte a semplificare i controlli alle frontiere europee per i cittadini di Paesi terzi (ad esempio abolendo il timbro sui passaporti, sostituito da una registrazione informatica di ingresso e uscita).
In continuità con Ees, Etias istituirà invece un sistema elettronico di autorizzazione ai viaggi dei cittadini di paesi extra-EU esenti dall’obbligo di possedere un visto al momento dell’arrivo in Europa.
Si tratta di cittadini di circa 60 Paesi (tra i quali Stati Uniti, Cina e Regno Unito) che attualmente non necessitano di ottenere un visto per soggiorni brevi sul territorio di 30 Stati europei (tra cui quelli che rientrano nell’Area Schengen, più Bulgaria, Romania e Cipro). Si ricorda, invece, che per altre nazioni (ad esempio gli Emirati Arabi Uniti) è richiesto un visto anche per soggiorni in Europa di breve durata.
I visti per soggiorni brevi non possono generalmente superare i tre mesi in un periodo di 180 giorni e vengono rilasciati, ad esempio, per motivi di affari, turismo o missioni.
Etias intende rafforzare le verifiche alla frontiera e mira a raccogliere e verificare le informazioni presentate da tali cittadini al momento del loro ingresso in Europa, per valutare se l’individuo ponga dei rischi per la sicurezza, l’immigrazione illegale e la salute pubblica.
La procedura di autorizzazione sembra relativamente facile, sarà del tutto online e svolta con sistemi per lo più automatici. Se i dati trasmessi dall’individuo non rappresentano alcuno dei rischi sopra indicati, verrà rilasciata l’autorizzazione a viaggiare. La domanda dovrebbe essere inoltre processata in pochi minuti, che, tuttavia, in caso di documentazione incompleta o dubbia, potrebbe richiedere fino a trenta giorni.
L’applicazione nelle aziende
Così sintetizzata la normativa generale, è evidente quindi che per il nostro Paese la misura riguarderà in particolare le aziende che hanno necessità di far viaggiare in Italia dei lavoratori extra-EU, in possesso di una delle cittadinanze che consentono di ottenere l’esenzione dal visto per soggiorni di breve durata. Il viaggio in Italia dovrà inoltre essere motivato da ragioni di affari o nell’ipotesi di missione. Ricordiamo che il visto per affari non permette lo svolgimento di attività lavorativa e consente invece all’individuo di viaggiare per mere finalità economiche e commerciali, come intavolare trattative o stringere contatti.
Il visto per missione consente invece l’ingresso dello straniero per attività legate a cariche istituzionali. Il lavoratore extra-EU già in possesso di un visto (di breve o lunga durata) e regolarmente impiegato in Italia, non dovrà invece richiedere l’autorizzazione Etias ogni qual volta torni nel nostro paese, a seguito di un soggiorno all’estero.
Saranno dunque soprattutto interessate quelle aziende internazionali o parte di gruppi di imprese multinazionali che operano in Italia e che hanno necessità di inviare nel nostro Paese dei lavoratori stranieri per brevi periodi. Ipotesi non infrequente nel caso di trasferte finalizzate a chiudere un contratto, a presenziare a riunioni o congressi aziendali, che spesso richiedono pianificazioni urgenti. Con l’introduzione di Etias, la programmazione delle trasferte dovrà essere quindi più attenta e organizzata con il dovuto anticipo. Inoltre, tali aziende dovranno accertare che i lavoratori soggetti a Etias siano in possesso di una autorizzazione valida durante la loro permanenza in Italia, aggiungendo nuove sfide per i dipartimenti delle risorse umane.
Come funziona Etias
La procedura online
Il nuovo sistema Etias si servirà di un software automatico messo a disposizione dall’Unione Europea, accessibile tramite internet e anche attraverso un’applicazione installabile sul proprio smart-phone.
Il costo
La procedura, che consisterà nella presentazione di una domanda di autorizzazione a viaggiare completamente online, avrà un costo di 7 euro per i soli viaggiatori di età compresa tra i 18 e i 70 anni, mentre coloro con età inferiore o superiore saranno esentati dal pagamento.
La possibilità di delegare la procedura di autorizzazione
Onerato dalla procedura è l’individuo interessato allo spostamento, ma è prevista la possibilità di affidare la presentazione della domanda a una terza persona ovvero a una compagnia di viaggi, tramite un semplice modulo di delega. Questa possibilità consentirà alle aziende – se nel loro interesse – di processare le domande di autorizzazione per conto dei propri dipendenti.
Le informazioni richieste
Il soggetto interessato dovrà indicare una serie di dati personali (tra cui il proprio nome, indirizzo di posta elettronica, istruzione e occupazione), rispondere ad alcune domande relative alla sicurezza (ad esempio indicando se è stato condannato per reati di terrorismo) e fornire il proprio passaporto.
L’oggetto della verifica e le tempistiche
Il sistema si occuperà di verificare in tempo reale i dati forniti e metterli a confronto con quelli presenti in altre banche dati europee (come, ad esempio, l’Interpol) per controllare che l’individuo non ponga rischi in materia di sicurezza, immigrazione illegale e salute pubblica.
Nella generalità dei casi il processo di revisione durerà pochi minuti, ma è comunque consigliabile che le domande di autorizzazione siano inoltrate con sufficiente anticipo, e comunque almeno 4 giorni prima del viaggio. Infatti, la decisione dovrà essere adottata dal sistema entro 96 ore dalla presentazione della domanda, con possibilità di proroga laddove vengano chieste all’interessato ulteriori informazioni. Si tenga inoltre presente che potrebbe altresì essere richiesto un colloquio con l’interessato, nel caso in cui le informazioni fornite nel portale online siano insufficienti. Tali eventualità potrebbero far ritardare la decisione fino a 30 giorni.
L’esito della verifica
Laddove dall’esame della domanda il sistema rilevi che la persona non rappresenta uno dei rischi sopra indicati, verrà rilasciata l’autorizzazione ai viaggi, valida per tre anni (o finché il passaporto di riferimento non sia scaduto). Nel caso opposto ovvero qualora risulti utilizzato ai fini della procedura un passaporto segnalato come smarrito o rubato, o nel caso in cui vi siano ragionevoli dubbi circa l’autenticità e affidabilità dei dati forniti, verrà negata l’autorizzazione di viaggio. In questo caso, sarà possibile presentare ricorso nello Stato membro che ha adottato la decisione.
Etias non è un visto
Infine, va precisato che Etias non è un visto e non garantisce nemmeno un automatico diritto di ingresso e di soggiorno. In altre parole, la procedura si aggiunge e non sostituisce i consueti controlli alla frontiera: il suo scopo è infatti quello di recuperare e analizzare informazioni legate alla sicurezza pubblica da parte di cittadini stranieri che altrimenti, con una semplice verifica del passaporto, potrebbero attraversare il suolo europeo senza ulteriori adempimenti.
Cit. “Il Sole 24 Ore”