Da aprile 2025 cambia la contribuzione da destinare al Fondo Est per i lavoratori cui si applica il C.c.n.l. Terziario distribuzione e servizi ed il Ccnl della Distribuzione Moderna Organizzata.
La novità viene illustrata dal Fondo Est attraverso la circolare 1 del 10 aprile 2025.
In particolare, dal 1° aprile 2025 i contributi ordinari mensili di Fondo Est per i contratti del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi (codice Cnel H011) e della Distribuzione Moderna Organizzata (codice Cnel H008), passeranno dagli attuali 12 euro (di cui 10 a carico dell’azienda e 2 a carico del lavoratore) a 15 euro per dipendente (di cui 13 a carico dell’azienda e 2 a carico del lavoratore).
Sempre dal 1° aprile 2025, i versamenti volontari dei dipendenti a cui vengono applicati i suddetti contratti, saranno aumentati a 15 euro mensili.
Il Fondo Est rammenta che in data 9 dicembre 2024 è stato rinnovato il Contratto Integrativo Territoriale Terziario Confcommercio che ha previsto, a partire dal 1° gennaio 2025, l’aumento della quota mensile Sanimpresa dagli attuali 11 euro a 14 euro a dipendente. Lo stesso fondo precisa che l’aumento della quota relativa a Sanimpresa riguarderà il solo C.c.n.l. Terziario (codice contratto Cnel H011), mentre per tutti gli altri contratti collettivi, tra i quali in particolare quello dei Pubblici Esercizi e Ristorazione Collettiva (codice contratto Cnel H05Y) e quello delle Imprese di Viaggi e Turismo (codice contratto Cnel H04Z), il contributo resterà invariato.
Sotto il profilo fiscale, si ricorda che il Fondo Est e Sanimpresa hanno ottenuto l’iscrizione all’Anagrafe dei Fondi Sanitari. Tale adempimento è un presupposto necessario per poter continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalle norme di legge. In particolare, anche per l’anno 2025 il limite di esenzione fiscale per i contributi versati ai fondi di assistenza sanitaria integrativa rimane invariato a 3.615,20 euro (considerando sia la quota a carico dell’azienda sia quella a carico del lavoratore). Questo significa che i contributi versati fino a tale importo non concorrono alla formazione del reddito imponibile del lavoratore. Se i contributi superano questa soglia, l’eccedenza viene considerata reddito imponibile e, di conseguenza, tassata.
Secondo il 3° rapporto sull’assistenza integrativa in Italia, pubblicato dal Ministero della Salute, nell’anno 2023 risultano 324 Fondi Sanitari Attestati per un totale di oltre 16 milioni di iscritti in riferimento all’anno precedente.
Cit. “Il Sole 24 Ore”