I percettori di trattamento pensionistico che instaurano un rapporto di lavoro subordinato potranno, ricorrendone i presupposti, ricevere l’indennità di malattia a carico Inps. Lo rende noto l’istituto di previdenza con la circolare 57/2025. Si tratta di un’apertura che modifica un precedente indirizzo di prassi.
Infatti, in passato, l’accesso alla malattia indennizzata è stato precluso per coloro che, dopo aver conseguito la pensione, si rioccupavano. Il motivo del diniego è da ricercarsi nella natura della prestazione indennitaria: il trattamento economico di malattia ha la funzione di ristorare il lavoratore circa la mancata capacità di guadagno conseguente a un evento morboso che gli impedisce di prestare attività lavorativa e quindi di percepire la retribuzione. Per i pensionati-lavoratori, secondo l’interpretazione fornita dall’Inps circa 20 anni fa, questa circostanza non si concretizzava in quanto per essi restava pur sempre il trattamento di pensione che li poneva, comunque, in protezione anche in caso di subentro di un evento morboso.
Adesso l’istituto rivede la questione e sviluppa una serie di nuove considerazioni. In primis, ricorda che il nostro panorama giuridico consente ad alcuni tipi di pensionati di riprendere il lavoro anche se, in alcune circostanze, sussiste un divieto di cumulo parziale o totale come, per esempio, per coloro che sono titolari di una pensione di inabilità, trattamento per cui esiste la piena incumulabilità. Inoltre, sottolinea l’ente di previdenza, non esiste una norma che esenta i datori di lavoro dal versare la contribuzione di malattia, ove dovuta in relazione all’attività esercitata dall’azienda e alla qualifica del dipendente, in caso di lavoratori che si trovano nella situazione descritta.
Superando, quindi, la precedente interpretazione, l’Inps afferma che è possibile riconoscere l’indennità di malattia anche ai soggetti che hanno la qualifica di lavoratore pensionato. Ovviamente non va dimenticato che il venir meno del divieto di indennizzo non cambia le regole esistenti. Nel senso che i lavoratori-pensionati rientrano nel novero degli altri dipendenti. Il riconoscimento della malattia indennizzata dall’Inps non può prescindere dalle regole generali. Non tutti i settori in cui operano le aziende e non tutte le qualifiche possono contare sulla copertura assicurativa. Vi sono alcuni ambiti in cui la tutela non esiste come per esempio i dirigenti e gli impiegati dei settori industria, artigianato, credito, assicurazioni, agricoltura. Sono fuori dal trattamento anche i quadri dell’industria, dell’artigianato e dell’agricoltura. Niente indennità inoltre per i collaboratori familiari (colf e badanti).
Semaforo rosso, invece, per gli iscritti alla gestione separata, in quanto la disciplina che regola la tutela previdenziale della malattia/degenza ospedaliera prevede espressamente che queste prestazioni non sono erogabili ai soggetti titolari di un trattamento pensionistico.
Cit. “Il Sole 24 Ore”